Viaggio di Istruzione in Sicilia - Classe IV A Liceo Classico
Sin dal primo anno di Liceo le nostre menti, pronte per essere performate dalla linfa della cultura , sono state preparate al tanto agognato viaggio in SICILIA.
Si narravano leggende popolari contrastanti a riguardo da parte delle classi precedenti…superstiti coraggiosi e desiderosi di tramandare la propria indelebile avventura.
Finalmente giunge il nostro turno e constatiamo con occhi aguzzi e trasognanti la meraviglia che ha conquistato i nostri cuori ancora inconsapevoli dell’eternità di quei momenti.
“Chi ha visto una volta il cielo di Palermo non potrà più dimenticarlo”- Johann Wolfgang von Goethe
Eh Sì, il padre di Werther aveva proprio ragione, Il cielo di Palermo, prima tappa della nostra Odissea Siciliana, inquadrava alla perfezione l’anima grande e l’identità timida di una città dalle sembianze umane, una padrona di casa che ti accoglie facendoti accomodare tra le sue piazze barocche e versandoti un calice abbondante di bellezza ideale.
La purezza dei contorni e la soavità dell’insieme sono però connotati comuni a tutta la trinacria, a partire dalle realtà più “ristrette” quale potrebbe essere Monreale, cittadina figlia della cultura araba costellata da abitanti alieni (troppo armonici e gentili per essere umani) con cui abbiamo affrontato conversazioni all’insegna dell’arte dell’umiltà .
Per continuare con Catania, la cui fonte di stupore principale risulta essere proprio la sua esistenza,
Quel “Melior de cinere surgo”
“Risorgo sempre più bella dalle mie stesse ceneri” iscrizione sulla porta Ferdinandea, è proprio la frase che più di tutte incarna la melanconica maledizione di Catania, scandita a sua volta da un gigante attivo ancora clemente le cui esplosioni d’ira notturne fanno invidia anche alle stelle.
Ed è proprio nella nostra escursione sulle pendici dell’Etna che Poseidone ha deciso di farci visita con un Nubifragio dalle proporzioni indecifrabili, :“in 30 anni di viaggi in Sicilia mai è capitato un giorno di pioggia” disse la professoressa Abbamonte…fieri di essere stati l’eccezione..
Ed eccola lì la meta più attesa…
SIRACUSA.
In questa città, che sembra galleggiare sul mare dei suoi secoli di storia, quel mondo classico di cui noi alunni del liceo classico siamo garanti, ha ancora la possibilità di far risuonare la sua voce con un’irruenza necessaria, ristabilendo l’equilibrio tra passato e presente, instruendoci a vedere il mondo classico con lo sguardo della modernità. Il suo teatro, luogo in cui il vero si confonde con il verosimile, è uno strumento di giunzione tra l’umanità e l’emozione, è un’eco di evoluzione e movimento.
Chissà quante sono state le lacrime di commozione che hanno bagnato gli spalti di quella cavea e che rimarranno memori della nostra storia…
Infine Taormina, Paradiso terrestre su un mare mormorante, isola di profumi e di fiori tra le rocce, luci sul mare e colori luminosi.
Rappresenta la conclusione non solo di un viaggio d’istruzione ma di un’esperienza garante della nostra crescita in quanto individui autonomi legati l’uno all’altro indissolubilmente dall’amore e dallo stupore , città che è simbolo conclusivo dello spirito di appartenenza a questi studi che tanto malediciamo, ma che alla fine sono il megafono della nostra umanità.
Emily Bove IV A Liceo classico